VII Premio Museo Nicolis, Pilade Riello

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VII Premio Museo Nicolis, Pilade Riello

VII Premio Museo Nicolis, Pilade Riello

Il Premio Museo Nicolis a Pilade Riello, Presidente di Riello Industries


Il Premio Museo Nicolis è stato assegnato a Pilade Riello, Presidente di Riello Industries per il suo straordinario percorso imprenditoriale e per i valori umani e morali che ne hanno accompagnato ogni traguardo. La sua leadership rappresenta un esempio virtuoso di continuità generazionale, capace di unire tradizione industriale, ricerca tecnologica e apertura ai mercati globali, contribuendo allo sviluppo dell’imprenditoria veneta e italiana. Pilade Riello non guida soltanto un’azienda, ma ha saputo costruire e consolidare una vera Family Company, gestendo con visione il passaggio alla terza. Le radici della sua storia affondano nel 1922, quando la “Officine Fratelli Riello” (OFR) avviava la propria attività nel campo della progettazione, produzione e vendita di bruciatori. Sotto la sua guida, Riello Industries ha ampliato significativamente il proprio perimetro, operando oggi nella meccanica, nella finanza, nel settore immobiliare e nell’elettronica. Pilade Riello ha saputo imprimere all’azienda una direzione strategica che l’ha resa un punto di riferimento internazionale nella conversione dell’energia per applicazioni industriali e civili, portandola a figurare tra i primi cinque produttori mondiali di gruppi statici di continuità.


Il Premio Sfide d’Impresa a EcorNaturaSì, rappresentata dal Presidente Fabio Brescacin


Il Premio è stato assegnato a EcorNaturaSì, rappresentata dal Presidente Fabio Brescacin, per aver saputo trasformare una visione etica, sostenibile e profondamente umanistica in un modello imprenditoriale di riferimento. Una forma rara in Italia di proprietà responsabile, pensata per preservare nel lungo periodo identità, valori fondanti e missione originaria. Con 413.617.000 euro di fatturato nel 2024, una rete di 330 punti vendita a marchio NaturaSì distribuiti su tutto il territorio nazionale, oltre 300 aziende agricole collegate, più di 1.200 collaboratori e 10 milioni di euro destinati alla ristrutturazione di 22 negozi insieme a 12 nuovi interventi, tra aperture, operazioni straordinarie e acquisizioni, l’azienda conferma la solidità di un modello che unisce sviluppo economico, qualità del prodotto e responsabilità sociale.



Relatori d'eccezione: Fabrizio Giugiaro, Bruno Giordano, Antonio Calabrò


Esiste ancora, nel Veneto, quella forza imprenditoriale, quella voglia di costruire e innovare che ha reso il Nord Est un motore capace di trainare l’intero Paese? La risposta è: “sì, certamente”. Lo conferma il Museo Nicolis, che in occasione dei suoi 25 anni di attività (2000-2025) ha celebrato l’eccellenza imprenditoriale veneta con la VII edizione del Premio Museo Nicolis dedicata al tema "Radici e futuro: l'impresa come eredità e innovazione". Il premio, istituito nel 2000 da Silvia e Luciano Nicolis, imprenditore veronese fortemente rappresentativo del “fare italiano”, fondatore del Museo Nicolis e del Gruppo Lamacart, nasce per celebrare gli imprenditori che, con perseveranza e visione, hanno contribuito alla crescita economica, sociale e culturale del Paese.  Ed è proprio dall’esperienza di un museo d’impresa che emerge la convinzione che le sfide vadano trasformate in opportunità di sviluppo e capacità competitiva. Un approccio che permette di trasmettere alle nuove generazioni un'eredità morale ed etica, non solo imprenditoriale.
Al centro dell’evento, il Talk "Radici e futuro: l'impresa come eredità e innovazione", moderato dal giornalista Mario Puliero, che ha visto la partecipazione di: Fabrizio Giugiaro, designer imprenditore, Bruno Giordano, Presidente Fondazione Cariverona, Antonio Calabrò, Senior Vice President Cultura Pirelli e Presidente Museimpresa e Silvia Nicolis, Presidente del Museo Nicolis. Il dibattito ha esplorato il ruolo strategico della cultura d’impresa e il tema della continuità generazionale, una delle principali sfide per le imprese italiane. In questo contesto, Nicolis ha sottolineato il valore del Museo Nicolis e del Gruppo Lamacart come esempi di tradizione familiare ed economia circolare concreta, capaci di coniugare patrimonio, innovazione e responsabilità. La presenza di Fabrizio Giugiaro, firma nota per la celebre DeLorean DMC-12  – esposta per l’occasione – ha ampliato la riflessione oltre i confini veneti, portando la prospettiva di chi ha contribuito a trasformare il design italiano un patrimonio riconosciuto a livello internazionale. Un segnale forte: il Premio celebra non solo l’impresa locale, ma l’intero ecosistema produttivo, dove artigianalità, estetica e tecnologia si fondono in un modello unico. Centinaia gli ospiti presenti: imprenditori del territorio e nazionali, rappresentanti delle istituzioni, protagonisti del mondo della cultura, delle quattro ruote e del motorsport. Tra i nomi di rilievo: Miki Biasion (pluricampione mondiale Rally), i piloti Ivan Capelli e Umberto Scandola, Lucio Cecchinello (Team Principal & CEO Honda LCR), Giuliano Michelotto (fondatore Michelotto Engineering), Romano Artioli (già proprietario Bugatti e Lotus), Maria Paola Stola Ariusso (Studio Torino) e molti altri. Una presenza qualificata che conferma il ruolo del Museo Nicolis come crocevia di relazioni strategiche e punto di riferimento per l’eccellenza italiana, non solo a livello regionale ma nazionale e internazionale.
Dal Museo Nicolis arriva un messaggio chiaro: “Radici solide e innovazione continua sono il binomio che permette all’impresa italiana di restare competitiva. Solo coltivando identità e valori possiamo generare innovazione autentica, capace di parlare alle nuove generazioni e di guidare l’Italia verso un futuro più stabile e sostenibile” afferma il presidente Silvia Nicolis. Un pensiero che riflette la missione stessa del museo: custodire il patrimonio industriale e trasformarlo in ispirazione per il domani.