Pallone Autografato, Scudetto Hellas Verona, 1984/85
Pallone Autografato, Scudetto Hellas Verona, 1984/85
Un cimelio che racconta una delle pagine più emozionanti del calcio italiano: il pallone autografato dai protagonisti dello storico Scudetto vinto dall’Hellas Verona nella stagione 1984/85. Un’impresa leggendaria, conquistata con passione, gioco di squadra e determinazione, entrata di diritto nella storia dello sport.
Questo pallone, firmato dagli eroi gialloblù, è più di un oggetto: è simbolo di un sogno realizzato, oggi custodito con orgoglio nella collezione del Museo Nicolis.
Il 12 maggio 1985, con una giornata d’anticipo, il Verona vince il campionato di serie A di calcio 1984/1985, grazie al pareggio per 1-1 a Bergamo sul campo dell’Atalanta: Elkjaer pareggia la rete di Perico e comincia la festa. È l’unico scudetto conquistato dall’Hellas Verona nella propria storia, l’unico ottenuto da una squadra veneta e l’unico vinto nel Dopoguerra da una squadra di una città non capoluogo di regione: l’ultima era stata la Pro Vercelli nel 1921-1922.
I protagonisti:
L’undici titolare che ha scritto la storia nella stagione 1984/85 era composto da: Claudio Garella, Mauro Ferroni, Luciano Marangon, Roberto Tricella, Silvano Fontolan, Hans Peter Briegel, Piero Fanna, Domenico Volpati, Giuseppe “Nanu” Galdersi, Antonio Di Gennaro, Preben Elkjaer Larsen.
Volpati, spesso arretrato nel ruolo di terzino per sostituire Ferroni, fu una pedina preziosa, mentre Bruni rappresentava il “dodicesimo uomo” di quella straordinaria squadra. Fondamentale anche il contributo di Gigi Sacchetti, altro protagonista silenzioso ma determinante. A completare la rosa – molto contenuta rispetto agli standard odierni – c’erano Sergio Spuri, secondo portiere alle spalle di Garella, Fabio Marangon, Dario Donà, Antonio Terracciano e Francesco Turchetta.
A guidare questa squadra straordinaria, il carismatico Osvaldo Bagnoli, soprannominato “il mago della Bovisa”, affiancato dal vice Antonio Lonardi. Il direttore sportivo era Emiliano Mascetti, mentre alla presidenza del club c’era Tino Guidotti, figura centrale in quella storica impresa.
Fonte: L’Arena