Mival, 1956, Mivalino 175

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Veicolo
Marca: Mival
Modello: KR 175 "Mivalino"
Peso: 200 kg
Lunghezza: 283 cm
Larghezza: 130 cm
Altezza: 115 cm
Anno: 1956

Mival, 1956, Mivalino 175

Mival "Mivalino 175", 1956


Nei primi anni Cinquanta ebbero una grande diffusione in Europa le cosiddette microvetture, ovvero curiose piccole automobili a tre o a quattro ruote, capaci di trasportare due persone e i loro bagagli; mosse in genere da motori di derivazione motociclistica, queste microvetture furono per molti il primo mezzo di trasporto dopo la motocicletta.

Così come l’italiana Isetta fu costruita su licenza all’estero (per esempio in Germania dalla BMW), anche vetture concepite all’estero furono poi costruite su licenza in Italia.
E’ il caso di questa microvettura che la Mival di Gardone Valtrompia costruì a partire dal 1953 su licenza della tedesca Messerschmitt, la famosa fabbrica di aerei riconvertita dopo la guerra alla costruzione di vetture utilitarie.

La KR 175 e successivamente 200 (o Mivalina in Italia) presentava la caratteristica dei due posti in tandem: il cupolino trasparente dava alla vetturetta l’aspetto della carlinga di un aereo da caccia.

Curiosità


Al Museo Nicolis è esposto anche un Acqua scooter – Delfino – Mival di colore rosso, con motore 2 tempi da 30cc a idrogetto, prodotto negli anni 1960.
Permetteva di trainare una persona in acqua di mare o di lago. Veniva guidato con un accelleratore a leva. L’avviamento era possibile grazie a una carica a manovella.

Delfino fonte Monte Club Vizzolo


Ma la genialità del marchio Mival non si ferma qui. L’inventiva dei progettisti di Gardone realizza un mezzo per spostarsi in acqua: il “Delfino”. Un vero e proprio gioiello, un water kart ovvero un natante mosso da motore a due tempi che, grazie alla spinta imposta all’acqua, permette di muoversi in mare o lago senza nuotare, anche a 12 mph e senza il rischio di un’elica rotante. Un mezzo geniale, che se inavvertitamente sfugge di mano al conduttore inizia a girare in tondo, rimanendo così raggiungibile agevolmente. L’avviamento era a manovella, la quale caricava una molla sul volano che una volta rilasciata generava l’impulso per mettere in moto il monocilindrico. Il “Delfino” era un oggetto geniale per chi effettuasse immersioni, potendo portare con sé bombole d’ossigeno, uno strumento per il soccorso in mare e dalle mille altre utilizzazioni possibili negli specchi d’acqua. Peccato che l’alimentazione a miscela al 10% generasse il rilascio di olio incombusto e di altri prodotti di scarto che rendevano il mezzo inquinante. Nonostante questo, il progetto era davvero geniale, tanto che la “Mi-Val” ha venduto la licenza in Canada, dove il “Delfino” è stato prodotto per qualche anno per poi sparire definitivamente dalla scena commerciale.