Carnielli “Vittoria Scooter”, 1951, Italia
Carnielli "Vittoria Scooter", 1951, Italia
La Carnielli venne fondata da Teodoro Carnielli nel 1909 a Serravalle di Vittorio Veneto (Treviso) e si specializzò nella lavorazione del ferro. Le vicende belliche condizionarono la produzione trasformando le lamiere in moto, motocarri e biciclette ad uso militare. Agli inizi degli anni ‘30, la Carnielli cominciò a produrre con il marchio Vittoria vari modelli di motoleggera con motori Sachs, Jap, Python, Kuchen e NSU.
Negli anni '50 l’Italia viveva una trasformazione profonda: l’economia era in crescita, le città si espandevano e la mobilità personale diventava una priorità per molte famiglie. In questi anni iniziò la nuova era Carnielli: dai progetti funzionali si passa alla studio di soluzione ergonomiche e progetti in linea ai nuovi stili di vita. Sono gli anni che vedono l'affermazione del design italiano e dell'innovazione tecnologica.
È in questo contesto che il Carnielli "Vittoria Scooter" ha lasciato il segno, diventando un simbolo di eleganza, praticità e innovazione. L'azienda realizzò uno scooter di 65 cc a due tempi, con cambio a tre velocità, telaio aperto in lamiera stampata, carenatura parziale, capace di toccare i 68 chilometri orari. La struttura in lamiera d'acciaio stampata garantiva robustezza e leggerezza, mentre il motore da 65 cc assicurava prestazioni adeguate per l'uso urbano e periurbano. Era progettato per essere accessibile a tutti, ma senza rinunciare allo stile: le sue linee essenziali, unite a una struttura compatta, ne facevano uno scooter versatile e perfetto per gli spostamenti quotidiani, sia in città che nei paesi di provincia.
Lo scooter Vittoria rappresentava molto più di un semplice mezzo di trasporto: era un simbolo di emancipazione personale e un segno tangibile del benessere in crescita. Per molti italiani, possedere uno scooter significava accedere a una nuova dimensione di libertà, con la possibilità di muoversi rapidamente e comodamente. Questo modello, pur affrontando la concorrenza di marchi più celebri come Vespa e Lambretta, si ritagliò uno spazio unico grazie al suo rapporto qualità-prezzo e alla sua affidabilità, guadagnandosi il rispetto di una clientela che apprezzava sia l’estetica che la funzionalità.
Successivamente la Carnielli sviluppò diverse versioni del "Vittoria Scooter", ampliando la gamma con modelli di cilindrata superiore e varianti adatte a diverse esigenze di mobilità, e rimase sul mercato fino agli inizi degli anni Ottanta. Oggi, invece, l'azienda produce, oltre a biciclette, prodotti per l'esercizio fisico a casa, come tapis roulant, vogatori e cyclette.
Curiosità:
- La Carnielli, nel 1953 lanciò la prima cyclette, prodotto brevettato che segna l'inizio del concetto salutistico alla base del fitness.
- A partire dal 1964, invece, l'azienda produsse la mitica Graziella, bicicletta pieghevole disegnata da Rinaldo Donzelli. Nata in un periodo di rinascita economica e sociale dell’Italia, la Graziella si è imposta come un’icona del Made in Italy, contribuendo a ridefinire lo stile e le abitudini di mobilità degli italiani. Il design essenziale e innovativo, unito a dettagli come la sella ammortizzata e il manubrio smontabile, le permisero di distinguersi sul mercato, diventando un punto di riferimento per molte altre aziende come Atala, Legnano, Aurelia e Bianchi, che tentarono di imitarne il successo.
Fonti:
- "Enciclopedia della Moto" De Agostini, vol. 3.
- www.carnielli.com