Merzario Arturo – ITALIA

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Merzario Arturo – ITALIA

Arturo Merzario (Civenna, 11 marzo 1943) è un pilota automobilistico italiano tra i più versatili della sua generazione. Ha gareggiato in tutte le principali discipline del motorsport, dalle competizioni turismo fino alla Formula 1. Celebre per il suo stile grintoso e per l'inconfondibile cappello da cowboy, Merzario è ricordato anche per il coraggio con cui contribuì a salvare Niki Lauda dal rogo del Nürburgring nel 1976.
Volante - Il volante PERSONAL della nostra collezione fu montato sulla March 761 di Merzario durante il Campionato Mondiale di Formula 1 del 1976.
Una stagione rimasta nella memoria collettiva non per i risultati in pista, ma per un gesto che ha segnato la storia del motorismo. Durante il Gran Premio di Germania, sul tracciato del Nürburgring Nordschleife, Niki Lauda perse il controllo della sua Ferrari 312T2 al secondo giro. L’auto si schiantò, prese fuoco e venne colpita da altre vetture. Merzario, insieme a Brett Lunger, Guy Edwards e Harald Ertl, si fermò immediatamente e, mettendo a rischio la propria vita, contribuì a salvare Lauda, estraendolo dalla vettura in fiamme. Gravemente ustionato, Lauda riuscì a tornare in pista appena 42 giorni dopo, al GP d’Italia a Monza. Il coraggio e l’altruismo di Merzario, che si inoltrò tra le fiamme per trarlo in salvo, sono ancora oggi riconosciuti come un atto eroico nel mondo della Formula 1. Un simbolo non solo di tecnica sportiva, ma di valore umano.
Curiosità - Merzario iniziò a indossare il cappello da cowboy negli anni '70, ispirato dallo stile americano delle gare endurance. Non lo abbandonò mai, nemmeno fuori pista. In una dichiarazione d’epoca “Non volevo essere uno dei tanti: volevo che si ricordassero di me anche fuori dalla macchina.”  Il cappello è diventato un’icona del suo personaggio: tanto da essere oggi parte della memoria visiva collettiva del motorsport italiano.
Merzario F1 - Dopo l'esperienza in Ferrari, Alfa Romeo, Williams e March, Merzario nel 1977 fondò una sua scuderia, la Merzario F1, per partecipare con vetture proprie al Mondiale.
Anche se i risultati furono modesti, fu uno dei pochi piloti privati a correre con una scuderia a suo nome, dimostrando una straordinaria passione e determinazione.


"Già, il pensiero nobile che attraversò la mente di Arturo Merzario in una domenica d’estate al Nürburgring del 1976. Quando un incrocio di destini culminò in una drammatica collisione di sentimenti. Merzario, ottimo pilota di scuola italiana, era stato allontanato dalla Ferrari per cedere il posto a Niki Lauda. I due non si amavano, come si conviene a rivali di pista. Ad un certo punto di quel Gran Premio di Germania, la Rossa del campione austriaco si schiantò contro le rocce del Ring e prese fuoco. Lauda, ancora cosciente, non era in grado di uscire dall’abitacolo. Sarebbe morto orrendamente tra le fiamme, il povero Niki, se proprio Merzario, arrivando in zona con la sua vettura, non avesse preso la decisione che salvò una vita. Arturo si fermò. Staccò il volante. Si precipitò in mezzo al rogo e sottrasse Lauda ad una fine crudele. Quel volante ‘staccato’ apre la mostra del Nicolis. E’ un pezzo di Storia, la Storia che torna a ricordarci come l’automobilismo sia di più, molto di più di una semplice contesa a trecento all’ora."  Leo Turrini


Foto di Arturo Merzario by Daniele Amaduzzi
2021 Arturo Merzario con Silvia Nicolis, Vernasca Silver Flag
2018 Arturo Merzario a Auto Moto d'Epoca