Delahaye, 1939, 135 M, Henri Chapron

Delahaye 135 M, Henri Chapron, 1939

La storia della Delahaye affonda le sue radici nel XIX secolo: l’ingegnere Émile Delahaye rilevò nel 1879 un’azienda fondata nel 1845 e specializzata in macchinari per l’industria dei laterizi, trasformandola prima in una fabbrica di motori e, dal 1894, in un costruttore automobilistico. Attiva fino al 1954, la Delahaye è ricordata come una delle protagoniste della “grandeur” automobilistica francese, insieme a marchi prestigiosi quali Bugatti, Hispano-Suiza e Delage.
Tra i modelli più rappresentativi della Casa spicca la Delahaye 135, proposta nelle versioni da turismo e da competizione. Nota per l’equilibrio tra raffinatezza tecnica e prestazioni, divenne una vera icona dell’automobilismo francese degli anni ’30 e offrì ai grandi carrozzieri dell’epoca – Figoni et Falaschi, Letourneur et Marchand, Chapron – un telaio ideale per esprimere la massima creatività stilistica.
L’esemplare del Museo è opera della prestigiosa Carrozzeria Henri Chapron, celebre per la cura artigianale e per l’eleganza senza tempo delle sue realizzazioni. Tra i dettagli più notevoli figura la capote regolabile, utilizzabile sia completamente aperta o chiusa, sia in configurazione “à la milord”: una particolare chiusura parziale, pensata per proteggere i passeggeri posteriori lasciando scoperta la parte anteriore dell’abitacolo, soluzione tipicamente aristocratica. La vettura è equipaggiata con il sofisticato cambio elettromagnetico Cotal, una tecnologia all’avanguardia per l’epoca: dotato di quattro marce avanti e addirittura quattro retromarce, rappresenta una sorta di antenato dei moderni cambi a selezione elettroattuata. Degna di nota anche la particolare conformazione elastica delle razze del volante, concepita per migliorare il comfort di guida.
Nel 2008 questa Delahaye 135 M è stata protagonista del film Sanguepazzo, diretto da Marco Tullio Giordana e presentato nello stesso anno al Festival del Cinema di Cannes. Nel film, ambientato nell’Italia della Repubblica di Salò, compaiono alla guida della vettura Luca Zingaretti e Monica Bellucci, interpreti dei due celebri attori del cinema fascista Osvaldo Valenti e Luisa Ferida. L’opera ha ottenuto due candidature ai Nastri d’Argento, vincendone una, e due candidature ai David di Donatello.