Lancia, 1933, Artena II serie

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Veicolo
Marca: Lancia
Modello: Artena
N. Cilindri / Cilindrata: 4/1924 cc
Potenza: 55 CV
Velocità: 115 km/h
Peso: 1150 kg
Lunghezza: 436 cm
Larghezza: 168 cm
Altezza: 170 cm
Anno: 1933
Esemplari prodotti: 1.520

Lancia, 1933, Artena II serie

Lancia Artena II serie, 1933


La Lancia Artena (lo stesso nome di un antico borgo laziale) fu presentata al Salone di Parigi del 1931; essa e la sorella maggiore Astura, presentata in contemporanea, erano destinate a prendere sul mercato il posto rispettivamente della Lambda e della Dilambda. L’Artena era una vettura di concezione più tradizionale con un telaio separato che derivava da quello della Dilambda, aggiornato e più confortevole; un telaio destinato quindi a essere vestito anche dai carrozzieri indipendenti nella forma desiderata dai clienti. Dotata di una meccanica robusta e affidabile in grado di garantire adeguate prestazioni l’Artena non seppe ripetere il successo commerciale e di immagine della Lambda, forse anche perché offuscata dalla presenza della Astura ben più importante e di prestigio, ma venne comunque prodotta fino al 1940 in quattro serie per un totale di oltre 5.500 esemplari. . L’Artena del Museo è una coupé de Ville un tipo di vettura quindi destinato a essere guidato dall’autista, della rinomata Carrozzeria Cesare Sala. Da apprezzare particolarmente è la presenza di tanti particolari integri e originali, compresi la targa e il libretto di circolazione.

Carrozzeria Italiana Cesare Sala - è stata attiva dal 1887 al 1933 anno della nostra vettura. A Milano si occupò in origine alla realizzazione di carrozze anche destinate all'aristocrazia e a personaggi di spicco come il Principe di Napoli e  Re Vittorio Emanuele II. Con l'avvento dell'automobile si dedicherà alle carrozzerie automobilistiche di grande pregio affiancando il suo nome a quello delle più prestigiose Case dell'epoca come:  Isotta Fraschini, Lancia, Alfa Romeo e Fiat. La Carrozzeria Italiana F. Cesare Sala Società anonima risulterebbe annoverata tra i fornitori della Real Casa già dai primi anni '10 del 1900.

San Cristoforo, patrono degli automobilisti –  Sulla maggior parte delle nostre auto è presente un effige di  San Cristoforo, spesso applicata sul cruscotto, come quella riportata su questa vettura. Si tratta del patrono degli automobilisti e dei viaggiatori. A chi viaggiava, perché lo facesse in sicurezza, si consigliava: “Guarda San Cristoforo e vai tranquillo!”.  San Cristoforo viene raffigurato come gigante che, appoggiandosi ad un bastone, porta sulle spalle Gesù Bambino traghettandolo così da una sponda all’altra di un fiume, per questo è diventato il Patrono dei pellegrini, dei ferrovieri, dei tramvieri. Qualcuno attribuisce l’usanza di questa “protezione divina” sulle automobili grazie alla Regina Margherita che, nei primi del ‘900, scampò ad un incidente per aver stretto tra le mani proprio la medaglietta raffigurante il Santo. Decorazione che si diffonderà in seguito su molti altri accessori. Questa ricorrenza si festeggia il 25 luglio, in alcune località anche con la benedizione dei mezzi di trasporto.

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