Benon, biciclo a pedali, 1870, Francia
Alcune fonti adombrano il fatto che l'applicazione dei pedali alla sino allora conosciuta Draisina e la sua metamorfosi in quella che poi si chiamerà "Michaudine", sia stata opera di un tecnico, collaboratore di Michaux, certo Lallement, verso il quale, pare i Michaux, che brevettarono l'idea, non abbiano dimostrato una riconoscenza proporzionata ai successi economici.
Non si dimentichi che i Michaux già disponevano di un'azienda organizzata con una rete consolidata di clienti potenziali acquirenti del nuovo veicolo. Lallement era un tecnico, sicuramente privo dei necessari mezzi economici da investire, per far fruttare l'idea.
D'altro canto, i tedeschi rivendicano al connazionale Fischer (abile riparatore di strumenti musicali) la paternità (morale) dell'invenzione con tredici anni di anticipo sul brevetto Michaux.
Note tecniche:
- Esemplare su modello Michaux
- Ruote di legno cerchiate in ferro
- Sella montata su balestra
- Freno sulla ruota posteriore azionato da un cordino collegato al manubrio azionato facendo roteare il manubrio su se stesso
- Telaio e forcelle in ferro forgiato
- I due decori anteriori, a forma di "baffi" servivano per appoggiarvi le gambe in discesa, per evitare la vorticosa rotazione dei pedali che essendo a SCATTO FISSO continuavano a girare.
Altre informazioni:
I MICHAUX (padre e figlio), titolari di una azienda meccanica parigina, sono passati alla storia per essere stati coloro che hanno avuto l'idea di applicare i PEDALI alla ruota del veicolo a 2 ruote, che sino ad allora, standogli sopra a cavalcioni, era mandato avanti a suon di pedate sul terreno. Era il 1865. La paternità della scoperta è però da attribuire al tedesco FISCHER che avrebbe preceduto i Michaux di 13 anni. La storia è alquanto nebulosa: si pensi che l'enciclopedia Larousse riporta che i Michaux sopra citati erano padre e figlio e non fratelli come citano diverse fonti storiche.