S.Stefano al Museo Nicolis

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S.Stefano al Museo Nicolis
Villafranca, 19 dicembre 2013 - Natale con i tuoi, ma a Santo Stefano tutti a teatro, con gli attori della Compagnia IMPIRIA che replicano al Museo Nicolis di Villafranca una edizione straordinaria de ”IL RAGAZZINO E LA BICICLETTA”, dal romanzo “Umberto Dei - biografia non autorizzata di una bicicletta” dello scrittore riminese Michele Manzini. Ingresso libero fino a esaurimento posti.

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L’iniziativa, dedicata soprattutto alle famiglie, vuole celebrare - attraverso lo spettacolo - uno degli oggetti più amati da grandi e piccini e cioè la bicicletta. Per questo, a fianco del Museo Nicolis in questa occasione natalizia c’è Verona Garda Bike, nato per promuovere il cicloturismo nel territorio veronese e sul Lago di Garda.

C’è un “denominatore comune” che trova tutti d’accordo: la bicicletta è un oggetto meraviglioso e non c’è bambino che - prima o poi - non abbia desiderato inforcare una due ruote e pedalare alla scoperta del mondo! E non è casuale la decisione del Museo Nicolis di diventare Teatro-per-un-giorno e di spalancare le porte sia per la rappresentazione teatrale, sia per consentire a tutti di ammirare - oltre ad auto, moto, strumenti musicali, macchine fotografiche e per scrivere - la straordinaria collezione di biciclette di tutti i tempi che il Nicolis custodisce.



Divertimento ed emozioni sono assicurate dall’opera teatrale, incentrata sulla storia di Umberto Dei il quale però, e qui è la prima sorpresa, non è una persona ma una bicicletta, anzi, un marchio “cult” di veicoli a due ruote. Per seguire la sua passione, Armando Scura, affermato broker finanziario, decide di cambiare vita per diventare meccanico e restauratore di biciclette a Milano, in una fascinosa officina lungo il Naviglio Martesana. La pièce è ricca di momenti entusiasmanti, affidati agli artisti del teatro IMPIRIA (regia di Andrea Castelletti, con Guido Ruzzenenti e Nicola Benetti ).

Nella collezione di bici del Museo, che fa da cornice alla performance teatrale, si potranno ammirare esemplari unici che hanno segnato l’evoluzione di questo mezzo. Come la Draisina del 1816, una bicicletta allo stato “embrionale”. Creata dal tedesco barone von Drais, interamente in legno, era totalmente priva di pedali. Per avanzare si stava a cavalcioni e si procedeva a forza di pedate sul terreno! La successiva applicazione dei pedali, per mano dei francesi Michaud, fece fare un enorme balzo tecnologico al veicolo e portò alla realizzazione delle cosiddette “Michaudine”. Seguirono, per due secoli, innumerevoli evoluzioni tecniche che oggi trovano nella collezione del Nicolis molte testimonianze. Come il bicicletto Bianchi,

costruito a Milano, oppure la Bluebird sperimentale del 1939 che ha aperto la strada alle mountain bikes, oppure la bicicletta del Pompiere, in dotazione ai vigili del fuoco alla fine dell’800. E non manca neppure un vero “pezzo da novanta”, e cioè un esemplare unico del modello “Umberto Dei” da cui è tratta l’opera teatrale. Ma questi sono solo alcuni esempi di una collezione che comprende più di 100 due ruote!