Evento, Missione Mobilità, Milano

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Il Museo Nicolis di Villafranca ha aderito a “Missione Mobilità”

7 aprile 2014. E’ possibile, oggi, coniugare una mobilità intelligente e responsabile senza penalizzare la passione, l’energia, le emozioni che le automobili ci possono dare? La risposta è: “certamente SI”, e viene da Silvia Nicolis, Presidente del Museo Nicolis di Villafranca, oggi uno dei più importanti musei privati europei e luogo dove centinaia di auto e moto d’epoca testimoniano l’insostituibile ruolo dell’ automotive nell’evoluzione della società contemporanea.

Ci sono – ha dichiarato Silvia Nicolis, Presidente del Museo Nicolis, figlia del fondatore Luciano –molteplici ragioni che mi hanno spinta ad aderire a Missione Mobilità; ne condivido l’impegno e i valori e credo che il lavoro di sensibilizzazione all’uso intelligente e rispettoso dell’auto debba coinvolgere tutti. Quello che ha fatto scattare la molla della mia curiosità e del mio interesse per questa iniziativa è stata la parola “passione” e mi è piaciuto molto il titolo dell’incontro che peraltro, legittimamente, pone degli interrogativi. La passione, del resto, è stata la scintilla, il motore propulsivo, l’elemento vitale che ha portato alla creazione del Museo Nicolis e ne ha guidato l’affermazione. Ci sono nata e ci sono cresciuta, respirandola innanzitutto a fianco di mio padre, Luciano Nicolis, che per passione ha iniziato a raccogliere in tutto il mondo auto e oggetti d’epoca, spesso riuscendo a vedere dei “gioielli” là dove altri vedevano solo rottami. Ed è la passione che lo ha spinto a coronare il sogno della sua vita e a creare, nel 2000, il Museo scegliendo, da imprenditore e collezionista privato, di condividere la sua passione con altri. Per questo, sin dal primo giorno il Museo Nicolis è stato aperto al pubblico e ed è stato gestito con i criteri del Museo-Impresa, cioè di una Azienda che ogni giorno deve proporre al pubblico il proprio prodotto culturale“.

Ma la storia di uomini, idee, creatività, capacità progettuale che questi straordinari oggetti a due e quattro ruote “raccontano” non sarebbe così entusiasmante se non fosse sostenuta dalla passione, il motore propulsivo di tanti successi. Silvia Nicolis ne ha parlato a Milano, in occasione dell’incontro promosso da AMOER, rispondendo in questo modo al quesito: “Ma la passione dove la mettiamo?” che gli organizzatori hanno proposto come provocatorio tema del convegno in cui Silvia Nicolis ha dibattuto con esponenti di alto spessore come Massimiliano Mucchietto, Country Manager Yamaha Motor Italia Spa, Nicola Porro, Vice Direttore il Giornale, Marco Lambri, Design Director Piaggio nel Talk Show condotto da Klaus Davi.
http://www.missionemobilita.it/milano-7-aprile-2014/

Confermando la propria adesione al progetto di Missione Mobilità (sensibilizzare Istituzioni, media e opinione pubblica verso il settore delle due e quattro ruote, spesso ingiustamente penalizzato) Silvia Nicolis ha ricordato come la passione abbia rappresentato il valore portante della sua attività nel mondo del motorismo; quella ereditata dal padre Luciano, imprenditore, collezionista e fondatore del Museo, quella per la meccanica, quella che la ha portata ad adottare un innovativo modello di Museo-Impresa e a gestire il Museo con criteri imprenditoriali, a promuovere instancabilmente il suo prodotto culturale, a sviluppare attività e servizi innovativi per il pubblico e ad avviare il processo di internazionalizzazione in corso da tempo. Basti ricordare che nel 2013 il Nicolis è stato l’unico Museo italiano a entrare nella rosa dei finalisti del prestigioso International Motoring Award a Londra.

Per i Nicolis, imprenditori da diverse generazione, la spinta propulsiva è stata la “passione per il recupero, in tutte le sue forme” e ne ha improntato le attività, a partire dall’azienda di famiglia Lamacart, leader nella lavorazione della carta da macero, per arrivare al Museo che è stato ed è uno spettacolare “contenitore” di cultura e di passioni per tutti coloro che amano le due e le quattro ruote.
Il tema della passione ha trovato una sintesi concreta e spettacolare nella superba Lancia Astura Mille Miglia del 1938 che il Museo Nicolis ha messo a disposizione per il convegno. Inedita ed entusiasmante la storia di questa auto, cui il Museo si è ispirato anche per la creazione del proprio marchio. Rossa, grintosa, mozzafiato, era la vettura più amata dal fondatore Luciano Nicolis e si è coperta di gloria e trofei nel corso di innumerevoli raduni e manifestazioni. Unica al mondo, fu creata espressamente per Gigi Villoresi che per una serie di avversità non riuscì mai a guidarla, è stata protagonista di indimenticabili Mille Miglia (ad alcune avevano partecipato personalmente Luciano, Thomas e Silvia Nicolis) ed è una delle auto più ammirate dai visitatori di tutto il mondo.